Lussemburgo: da ottobre 2018 basta pulcini tritati vivi

Lussemburgo: da ottobre 2018 basta pulcini tritati vivi

Macchinario trita pulcini vivi

Una parte dell’Europa si concede la pietas sui pulcini maschi

Lussemburgo: da ottobre 2018 basta pulcini tritati vivi. Nel 2016 il ministro dell’Agricoltura del Lussemburgo Fernand Etgen, aveva proposto un disegno di legge per la protezione degli animali: Gli animali non sono più considerati una cosa, ma come esseri viventi non umani dotati di sensibilità e detentori di diritti specifici”.

Quindi da ottobre nel Granducato del Lussemburgo vigerà il divieto di  allevare esseri viventi con lo scopo di ricavarne pelli, peli e/o pellicce.
Sarà bandita l’uccisione di qualsiasi animale per scopi inutili o che provochi sofferenza o dolore. Vigerà l’obbligo di salvare gli animali sofferenti, feriti o in pericolo alla stregua degli esseri umani. La violazione della nuova norma prevederò il pagamento di ammende fino a 200 mila euro e fino a 3 anni di carcere.

Nello Stato dell’Unione Europea, il Lussemburgo è l’undicesimo stato membro a vietare la produzione di animali da pelliccia. Sono applicate norme severe per chi le viola.

In Lussemburgo da ottobre 2018 basta pulcini tritati vivi.

Lussemburgo: da ottobre 2018 basta pulcini tritati vivi. Nel 2016 il ministro dell'Agricoltura del Lussemburgo Fernand Etgen,La grande novità di questa nuova norma per i diritti degli animali in Lussemburgo, è data dal fatto che il Granducato sarà il primo Stato membro dell’EU a vietare l’uccisione sistematica dei pulcini maschi tritati, una procedura terribile che avviene in ogni allevamento di “galline ovaiole” ove i pulcini vengono metodicamente uccisi alla nascita perchè considerati “inutili” ai fini della produzione di uova.

La speranza della nostra Associazione Animalisti è che queste norme vengano recepite in ogni stato membro dell’Unione Europea e che anche in Italia tutto questo venga fermato per sempre. Come sempre potete contattarci per aiutare o per chiedere maggiori informazioni sull’argomento trattato.

Condividi
  • Facebook
  • Twitter
  • Google Bookmarks
  • Technorati
  • email
  • LinkedIn
  • MySpace
  • Print

Potrebbero interessarti anche...