Animalisti e il Rettore dell’università di Parma light-up
Gli Animalisti e il presidente Alessandro Mosso incontrano il Rettore dell’Università di Parma in merito al progetto light-up

Alessandro Mosso
Animalisti e il Rettore dell’università di Parma in merito al progetto light-up. Oggi, 18 settembre, Animalisti Onlus, LAV, Animalisti Italiani e Oipa hanno incontrato il rettore dell’Università di Parma, Paolo Andrei. Presenti per l’ateneo anche il Prorettore Fornari e l’avvocato Marini. Per Animalisti Onlus era presente l’Avv. Carlo Prisco, il presidente Alessandro Mosso e la Vice presidente Ruth Pozzi.
Fermo restando le nostre contestazioni sul progetto light-up
e la richiesta di revoca dell’autorizzazione al protocollo che prevede l’utilizzo e morte di 6 macachi per esperimenti sulla cecità. Comunque, è stato importante aver potuto illustrare le nostre istanze all’Ateneo e presentare due casi recenti in cui collaborazioni tra università (Modena e Padova) e LAV hanno consentito la liberazione di quasi 50 macachi. Questi, sottratti alla sperimentazione, che oggi vivono in un centro di recupero, riconsegnati a una vita quanto più possibile naturale.
Un messaggio reso ancora più forte in questa città, sede dello stabulario in cui sono rinchiusi i primati, dalle centinaia di cittadini che sabato hanno sfilato in un corteo non violento per Parma per dichiarare il proprio NO all’inutile, doloroso e anacronistico esperimento.
Un’altra ricerca è possibile e doverosa
Dopo l’incontro delle associazioni con il Rettore dell’università di Parma in merito al progetto light-up, il presidente di Animalisti Onlus, Alessandro Mosso, dichiara:
“auspichiamo che questo Ateneo voglia rappresentare un nuovo futuro che rispecchi quanto richiesto dalla legge. Cioè la priorità dei metodi alternativi e una scienza davvero utile per i malati e per i giovani ricercatori in attesa di lavoro.”
Recentemente l’EPA (agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti) ha annunciato l’intenzione di ridurre, entro il 2025, i finanziamenti alla ricerca sugli animali al 30%, per poi abolirli del tutto entro il 2035. A livello internazionale il mondo scientifico sta cogliendo l’opportunità di utilizzare metodi di ricerca sostitutivi all’uso di animali – scientificamente affidabili, etici e meno costosi –.
Animalisti e il Rettore dell’università di Parma light-up
Si tratta di una opportunità di avanzamento scientifico e culturale, e di uno stimolo competitivo che può rappresentare una grande chance per il nostro Paese e per i giovani ricercatori.