Chiudiamo gli allevamenti da pelliccia in Italia

Lo scopo è quello di far chiudere a Pavia il principale “produttore” di pellicce “Annabella”.

Chiudiamo gli allevamenti da pelliccia in ItaliaChiudiamo gli allevamenti da pelliccia in Italia. Così l’Associazione Animalisti Onlus organizza il 18 ottobre 2015 a Pavia un “Corteo contro gli allevamenti da pelliccia”. La partenza è prevista per le ore 16,00 davanti al Ponte Coperto con arrivo in Piazza della Vittoria. saremo migliaia a scuotere le menti delle persone per le scelte consapevoli e cioè quelle di non comprare mai più pelli o peli di animali.

Ormai appuntamento annuale a Pavia per gli Animalisti Onlus

Come ogni anno, l’Associazione Animalisti Onlus si trovera` con altre associazioni e singoli attivisti a Pavia. Per protestare contro gli allevamenti di animali da pelliccia. Animalisti Onlus, chiede la chiusura di queste fabbriche di morte.

In Italia ci sono allevamenti di visoni e cincilla`, allevamenti nascosti nelle campagne italiane che allevano e uccidono migliaia di animali. Questo solo per ottenere pellicce, inserti, colli e rifiniture per capi di abbigliamento.

Nel mondo aumentano le nazioni che hanno deciso di porre fine a queste torture

Olanda, Austria, Regno Unito, Croazia e Bosnia sono le prime ad aver vietato l’allevamento di animali da pelliccia.

L’Italia culla della civiltà`, non ha ancora alcuna legge per abolire gli allevamenti da pelliccia. Diciamo basta a questi allevamenti barbari e senza alcun senso logico di esistere se non quello di fare business sullo sfruttamento e sofferenza animale.

Chiudiamo gli allevamenti da pelliccia in Italia, l’interventi di Alessandro Mosso, presidente di Animalisti Onlus:

Nei grandi magazzini, nei reparti di abbigliamento sportivo italiani vendono indumenti, cappotti e giocattoli confezionati con pelli e pellicce di cani e di gatti. l’Italia e l’Europa importano dall’Asia pellicce dei “migliori amici dell’uomo” utilizzati nell’abbigliamento, nei calzaturifici e nei giocattoli. Il Governo Italiano deve intervenire. Noi insieme ad altre associazioni vogliamo una interrogazione parlamentare che fermi questo traffico di animali, inammissibile per un paese civile.”

Ufficio Stampa
Animalisti Onlus

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