Giustizia per Daniza, chi deve pagare paghi.

Giustizia per Daniza, chi deve pagare paghi.

Continueranno a uccidere e imprigionare animali innocenti

Un assassinio di un’orsa, che di certo non metterà la parola fine alla questione. Giustizia per Daniza, chi deve pagare paghi.

Necessaria una riflessione sulla assoluta impreparazione e sull’incredibile superficialità con cui è stata gestita l’intera vicenda. A cominciare dai dirigenti e politici provinciali, amministratori locali. Colpevoli in primis Ugo Rossi e da Dallapiccola. Per finire il Sindaco di Pinzolo e i montanari locali, che mai hanno sopportato e supportato il progetto “Life-Ursus”.

Sono ormai cronaca nota i fatti accaduti. Le differenti prese di posizione, i presidi e i cortei messi in moto dagli Animalisti che hanno lasciato spesso il posto alle offese e agli insulti. Questi fatti hanno offerto un’immagine non molto edificante del trentino e dei suoi abitanti.

La storia di Daniza nasce dal progetto di reinserimento degli Orsi. Promosso dal Parco Naturale Adamello Brenta e condotto in stretta collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento e l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (oggi ISPRA).

La fase operativa del progetto Life-Ursus ha preso avvio nel 1999

con la liberazione dei primi due esemplari: Masun e Kirka, catturati nelle riserve di caccia della Slovenia meridionale. Tra il 2000 e il 2002 sono stati liberati altri 8 individui, per un totale di 10 complessivi (l’ultima femmina, Maja, è stata liberata per sostituire Irma, morta nel 2001 a causa di una slavina).
Il 18 maggio del 2000, sempre in Slovenia, viene catturata e rilasciata, nelle riserve in trentino, una femmina, Daniza, di età presunta pari a 5 anni.

La popolazione locale delle montagne trentine non ha mai digerito la presenza degli Orsi,

questo è il primo capo d’accusa rivolto agli amministratori, rei di aver forzato una reintroduzione mal voluta dai locali. Ribadiamo, giustizia per Daniza, chi deve pagare paghi.

Per il progetto sono stati stanziati dall’Europa oltre 4.000.000 di euro

La tensione è sempre stata alta nelle zone montane, pastori, fungaioli o presunti tali, ma anche personaggi oscuri, i quali si aggirano nei boschi e nei dintorni delle zone di ripopolamento. I locali con interessi economici primari in quelle zonepiste da scii, funivie, pascoli ecc..– le hanno pensate tutte per far desistere gli amministratori da questo progetto remunerativo, secondo loro, solo per le amministrazioni.

Un giorno, un tale di nome Daniele Maturiun bifolco delle zone montane– mosso da chissà quale motivazione incontra casualmente Daniza, ormai cresciuta e con due cuccioli a carico.

L’incontro, secondo molti non casuale, e se davvero sia mai avvenuto, si tramuta in un violento scontro tra un’Orsa con due cuccioli e un cosidetto “uomo”, pugni calci e sputi fanno, secondo il bifolco, fuggire l’Orsa con i due cuccioli. Sempre il “bifolco” torna in paese gridando al miracolo, l’uomo che fece scappare l’Orsa con calci e pugni sigh!

A questo punto, la torta è pronta, non bastano più i rimborsi per i capi di bestiame persi nei boschi e non bastano neanche le sovvenzioni date ad alcuni locali per il turismo. Ora è il momento di uccidere gli Orsi perché danno fastidio.

Piste da scii e allargamenti in montagna vengono prima della vita degli Orsi.

Così un bel giorno, il sig. Ugo Rossi e il sig. Dallapiccola, decidono di dare il contentino ai paesani locali ordinando la cattura di Daniza.
Metteremo Daniza in un recinto, le parole della provincia. Dopo le proteste animaliste sembra che qualcosa stia per cambiare, troppa gente è indignata per il modo con cui si sta trattando questa mamma con i suoi cuccioli.

Tuttavia, l’11 settembre Daniza viene uccisa ! una dose eccessiva di narcotizzante, dicono i fautori dell’assassinio, ma chi ci crede?
Una dose eccessiva di negligenza diciamo noi.

A questo proposito il Presidente degli Animalisti Onlus Alessandro Mosso, ha già predisposto, una denuncia penale nei confronti del presidente della provincia di Trento Ugo Rossi per la vicenda della morte dell’orsa Daniza, alla Procura di Trento.

Nella denuncia si ipotizza che Rossi sia responsabile, di aver permesso le azioni che hanno portato alla morte di Daniza. Alla messa in pericolo della vita dei due cuccioli in violazione di tutte le normative vigenti di tutela della fauna selvatica e delle specie protette, il tutto con grave incuria e negligenza.

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